Ora volerai..... |
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- Ora volerai. Il cielo sarà tutto tuo.
Miagolò Zorba.
-Non ti dimenticherò mai e neppure gli altri gatti-
stridette lei
già con metà delle zampe fuori dalla balaustra,
perché come
dicevano i versi di Atzaga,
il suo piccolo cuore era lo
stesso degli equilibristi.
- Vola- miagolò Zorba, allungando una zampa e toccandola appena. Fortunata scomparve alla vista,
e l'umano e il
gatto temettero il peggio.
Era caduta giù come un sasso. Col fiato sospeso si affacciarono alla balaustra e allora videro che batteva le ali e sorvolava il parcheggio e volava alto, molto alto. Fortunata volava solitaria nella notte amburghese. Si allontanava battendo le ali con energia,
fino a sorvolare
le gru del porto,
per tornare
planando e girando più volte attorno al campanile.
-Volo! Zorba! So volare!-
strideva euforica nal vasto cielo
grigio.
-L'umano
accarezzo' il gatto:
--
Ah si? E cosa ha capito?-
-miagolò
Zorba. -Ti aspetto giù -
- lo
salutò l'umano.
-erano
gocce di pioggia o -i suoi occhi gialli di gatto nero, grande e grosso, di gatto buono, -di gatto nobile,
-di
gatto del porto."
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